La scoliosi degenerativa dell’adulto-conosciuta anche come la deformità spinale degenerativa dell’adulto ADS (Adult’s Spine Deformity) è una condizione patologica caratterizzata da alterazioni della colonna vertebrale rispetto al piano coronale (piano frontale) associata alla rotazione delle vertebre in piano assiale (rotoscoliosi).
La scoliosi degenerativa dell’adulto può avere una duplice origine:
- Primitiva: congenita o di sviluppo, il paziente già in età giovanile presenta deformazioni della colonna vertebrale (malformazioni congenite, malattie genetiche, spina bifida, distrofia muscolare, atrofia muscolare generale ecc.)
- Secondaria: degenerativa o senile, post-traumatica, secondaria ad interventi chirurgici, da osteopenia.
Caratteristiche:
La deformità degenerativa compare e si accentua in età adulto-senile o senile. Interessa sopratutto il segmento lombare del rachide e prevale di poco nel sesso femminile (sopratutto dopo i 65-70 anni).
- discopatia degenerativa (indebolimento del disco inter-vertebrale, disidratazione, diminuzione della sua resistenza alle sollecitazioni funzionali)
- alterazioni artrosiche dei corpi vertebrali e delle articolazioni posteriori. Possono essere colpiti uno o più corpi vertebrali.
- annullamento asimmetrico degli spazi inter-vertebrali che induce all’alterazione degenerativa nella zona di contatto tra i corpi vertebrali contrapposti (algodistrofia).
Sintomi
- Sintomatologia specifica da compressione radicolare (deficit radicolari da compressione meccanica), stenosi lombare (posteriore e/o laterale foraminale), spondilolistesi.
- lombo-sciatalgia cronica, claudicatio neurogena, dolori arti inferiori, disestesie, crampi muscolari, ridotta autonomia di marcia.
2. Sintomatologia dovuta alle modificazioni biomeccaniche della colonna vertebrale:
- inclinazione del corpo verso un lato (imbalance laterale e/o anteriore).
- l’asimmetria delle masse muscolari della catena posteriore genera dolore e modifica la postura del paziente sovraccaricando le articolazioni degli arti inferiori.
Diagnosi
Radiologicamente si possono notare :
- disallineamento e sbilanciamento dei corpi vertebrali in piano coronale o sagittale
- osteofitosi dei corpi vertebrali
- spostamento laterale (laterolistesi) e/o anteriore o posteriore (antero listesi o retro listesi) dei corpi vertebrali con annullamento dello spazio inter-vertebrale (Pfirmann 4)
- segni di contatto tra le limitanti somatiche contrapposte con alterazione ossea degenerativa (edema della spongiosa ossea)
- fusione vertebrale
- ipertrofia e sclerosi delle apofisi articolari
- restringimento dei forami intervertebrali, canale midollare ristretto
- ispessimento dei legamenti gialli
Le alterazioni ossee sono studiate molto bene con la TC
L’ RM evidenzia maggiormente la compressione a livello delle strutture nervose.
Terapia
Il trattamento è nella fase iniziale conservativo. Quindi sono indicati FANS, cortisonici, terapia riabilitativa fisica.
Nel caso in cui il trattamento medico-fisico non risulti efficace o nel caso di deficit neurologici importanti e di sintomi invalidanti per la vita del paziente, la terapia è chirurgica mediante intervento correttivo di artrodesi vertebrale lombare laterale per via trans-muscolare retroperitoneale via muscolo psoas con tecnica XLIF (E”X”TREME LATERAL INTERBODY FUSION) per una decompressione radicolare indiretta. Nei casi molto complessi (stenosi serrata, compressione da ernia discale) si esegue anche decompressione diretta per via posteriore, ovvero microdiscectomia, laminectomia. flavectomia e foraminotomia dei livelli interessati dalla stenosi.
Esito chirurgico
- ottimale riallineamento e bilanciamento dei corpi vertebrali sul piano frontale e sagittale mediante utilizzo di 3 “cages” XLIF associando artrodesi con viti peduncolari e barra.
- adeguata espansione degli spazi intersomatici e neuroforami (decompressione radicolare), notare il guadagno di area del sacco midollare nel canale vertebrale.
- ripristino della fisiologica lordosi (sagittal balance of the spine)
Casi esemplificativi